Pubblico questo articolo di Flavia Russo con molto piacere, avendo scoperto tramite lei aree sconosciute ed estremamente interessanti della grafologia.
Il percorso svolto dalle allieve è stato significativo, anche prima di conoscere i risultati dell’analisi grafologica.
Già attraverso il momento della scrittura è stato possibile acquisire una forma pur iniziale di consapevolezza.
Dunque un sentito ringraziamento a Flavia per questa occasione.
Eleonora Fiorini
La grafologia
I comportamenti umani, dai più semplici ai più complessi, compreso quello della scrittura, non posso prescindere da specifiche attività neuronali. Il movimento grafico sottintende a funzionamenti cerebrali complessi ed è il risultato di un lavoro di interconnessione tra sistemi emozionali e neocorticali.
La grafologia è la disciplina che studia tale movimento grafico e da questo trae indicazioni per tracciare il profilo di personalità dello scrivente (esistono anche altre applicazioni della grafologia, come quella in ambito peritale per appurare l’autenticità o meno di uno scritto, l’analisi del disegno infantile e altre).
Attraverso l’analisi di una grafia si possono individuare più di 5000 tratti di personalità sulla base di dei “segni grafici” individuati, che vengono analizzati per qualità e quantità attraverso un sistema scientifico realizzato da Girolamo Moretti, padre fondatore della grafologia italiana.
La correlazione esistente tra struttura corporea e temperamento riconduce anche alla disciplina lo Yoga, secondo il quale “l’organismo umano è un insieme di organi fisiologici e di atomi, ma l’uomo non può essere considerato solo come il loro insieme”. (M. Karawatt)
La ricerca
La presente ricerca si pone l’obiettivo di osservare i cambiamenti avvenuti nella grafia, e di conseguenza nelle caratteristiche fisiologiche, motorie, emozionali ed attitudinali delle scriventi, dopo una pratica di Yoga, nella tradizione che trova le sue radici in Patanjali III, 6 tasya bhumishu Viniyoga.
Con il prezioso aiuto di Eleonora e la collaborazione di tutte le partecipanti alla ricerca, sono state raccolte le scritture di 11 donne di varia età, ed esperienza di pratica, nell’arco di un mese e mezzo.
I risultati sono stati, a mio avviso, eloquenti e visibili anche da un occhio non esperto in materia.Nonostante i tratti fondamentali della grafia rimangono inalterati in varie condizioni, essa rappresenta anche una fotografia dello stato fisico ed emotivo del momento. Pertanto , pur rimanendo intatta la struttura portante del soggetto, si possono presentare modificazioni della scrittura come riflessi di stati o condizioni fisiche particolari.
I significati di una scrittura che cambia, infatti, possono essere molti. Dipendono dall’umore, dalla sensibilità, dalle nostre emozioni, dalla visione del mondo… Capire se e cosa cambia, ci aiuta a comprendere come guidare meglio la nostra vita verso la sua realizzazione.
I risultati
Verranno di seguito spiegati i cambiamenti avvenuti nelle grafie dopo la pratica. Gli elementi fondamentali che hanno subito variazioni in tutte le scritture riguardano:
1) Concentrazione, attenzione, spontaneità e visione della realtà
In tutti i soggetti la capacità attentiva e di concentrazione migliorano dopo la pratica.
L’attenzione può essere definita come “ il processo che permette di prendere coscienza restringendo il campo mentale” . Essa implica la selezione di un certo numero di stimoli, tra i tanti da cui siamo bombardati in ogni momento, e la messa a fuoco dei più rilevanti, eliminando quelli che costituirebbero fonte di distrazione.
L’attenzione richiede quindi anche la chiarezza mentale ed è anche un elemento importante sul piano dei rapporti interpersonali: prendendo coscienza dell’altro, prestando attenzione alle sue peculiarità e caratteristiche, si è in grado di coglierne le esigenze e porsi in relazione in modo più costruttivo.
Una attenzione più centrata implica anche una maggiore concentrazione e produttività, aspetti che si rafforzano successivamente alla pratica.
Nel procedere cronologico delle varie scritture si nota inoltre una maggiore naturalezza nel tracciare il gesto grafico dovuta, sia ad un rilassamento dei muscoli dell’avambraccio e delle dita, sia ad una minore preoccupazione di presentare all’esterno la propria vera natura.
2) L’adattamento
Un sano adattamento all’ambiente circostanze indica una situazione positiva di un soggetto che non subisce passivamente, ma si integra con l’ambiente in modo costruttivo, soddisfando anche le proprie tendenze. Perché l’adattamento risulti autentico deve corrispondere a flessibilità e duttilità, senza tradursi in debolezza , influenzabilità o rigidità .
Dopo la pratica di yoga si nota nelle scritture un miglioramento delle proprietà recettive, quindi una buona apertura del diaframma che rende più disponibili alle sollecitazioni ambientali.
3) Il ritmo e la tensione
Il concetto di movimento nella scrittura può essere interpretato come la sincronizzazione spaziale e temporale dei vari circuiti neurali preposti alla scrittura.
Anche nella scrittura è riscontrabile il ritmo ed è fondamentale il suo ruolo nel gesto, nella continuità e nella globalità del movimento, nell’alternanza di fasi di contrazione e di decontrazione dell’azione;
costituisce funzione di stimolo alla creatività, all’espressione affettiva, alla manifestazione di sé. Nelle scritture analizzate dopo la pratica, tutti i segni relativi alla tensione muscolare e irrigidimento si riducono, lasciando il movimento fluire in modo più armonico e naturale.
4) L’umore
Un aspetto rilevante che emerge costantemente in tutte le scritture dopo la pratica è il miglioramento del tono dell’umore, che comporta una maggiore fiducia in se stessi ed un atteggiamento più “forte” e positivo nell’affrontare la quotidianità.
Flavia Russo
Ringraziamo Nadia Piera Simona Sandra Gabriella Paola Claudia Emanuela Annalisa Rita Irene per la partecipazione, la disponibilità e l’interesse dimostrati durante la ricerca.
Eleonora e Flavia
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