Esercizio suggerito dal mio amico Austin Kleon
Ruba il titolo di un libro che non hai mai letto e inventa la tua storia
Ricerca: libri pubblicati nel 2020
Scelta: “Come un respiro”, di Ferzan Ozpetek
Breve narrazione intima
Vorrei a volte stare ferma, immobile, e inamovibile.
Sapere che esiste un mondo esterno in movimento senza che ciò cambi in nulla il mio sentire.
E quel momento magico accade, in parte cercato, in parte inusitato, rivolto totalmente all’interno. Sembra non dover terminare.
Ma qualcosa all’improvviso mi rende urgentemente consapevole che il mondo esterno esiste e ha bisogno di me. O io ho bisogno di lui?
Ciao Sheldon, micio bianco e nero, bellissimo, tranne quando sbadigli: li sei un piccolo mostro.
Che fusa potenti! Risvegli e richiami. Che avranno mai i felini per farti sentire un privilegio il fatto di poterli accarezzare? C’è da imparare…
Il parco mi accoglie con i suoi verdi infiniti, il suono del vento tra le foglie. Grazie ponentino romano che allevi la calura.
È estate e il cielo è più azzurro di quanto potrei immaginare. C’è un uccellino, viene dal nord Europa ma si ferma a riposare qui prima di ripartire per l’Africa, si avvicina e risveglia il mio istinto di nutrire, sempre presente: lo contengo per poter nutrire anche me, e imparare a discernere.
La passeggiata diventa un camminare sempre più veloce: è proprio questa la velocità ritmica, il mio andare naturale nel mondo: va col cuore, in un modo che non ragiona.
Tutto si muove rapido e attivo, il corpo prevale, suda, vibra e manifesta la sua forza.
Ah! E poi c’è il telefono, certo! Il suo potente intervento costante: interviene anche se silenzioso, solo perché c’è, maledetto.
Contiene miliardi di possibili traiettorie verso ovunque: miliardi, possibili, ovunque. È un po’ come nulla.
Ora basta, torno agli alberi, ai fili d’erba e ai fiori selvatici, alla terra, alla leggera brezza di Ponente sulla pelle, a me che sento tutto questo e so che sono. Dentro. Ferma, inamovibile, assorbita.
E così il tempo si muove.
Come un respiro.